A.N.A. AVIANO
GRUPPO ALPINI C.BATTISTI
SEZIONE DI PORDENONE
“Sapete cos’è un cappello alpino?”.
“Sapete cos’è un cappello alpino?”.
È il mio sudore che l’ha bagnato
e le lacrime che gli occhi piangevano e tu dicevi:
“Nebbia schifa”.
Polvere di strade, sole di estati,
di pioggia e fango di terre balorde, gli hanno dato il colore.
Neve e vento e freddo di notti infinite,
pesi di zaini e sacchi, colpi d’armi e impronte di sassi,
gli hanno dato la forma.
Un cappello così hanno messo sulle croci dei morti,
sepolti nella terra scura,
lo hanno baciato i moribondi come baciavano la mamma.
L’han tenuto come una bandiera.
Lo hanno portato sempre.
Insegna nel combattimento e guanciale per le notti.
Vangelo per i giuramenti e coppa per la sete.
Amore per il cuore e canzone di dolore.
Per un Alpino il suo CAPPELLO è TUTTO.
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Lascialo parlare, perchè nel suo passato ci sono tante cose vere.
Lascialo vincere nelle discussioni, perchè ha bisogno di sentirsi sicuro di sé.
Lascialo andare fra i suoi vecchi amici, perchè è li che si sente rivivere.
Lascialo raccontare storie già ripetute, perchè lui vuole vedere se stai alla sua compagnia.
Lascialo vivere fra le cose che ha amato, perchè soffre nel sentirsi spiantato dalla propria vita.
Lascialo gridare quando ha torto, perchè lui e i bambini hanno diritto alla comprensione.
Lascialo salire nell'auto di famiglia quando vai in vacanza, perchè l'anno prossimo avrai il rimorso se lui non ci sarà più.
Lascialo invecchiare con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini, perchè tutto fa parte della natura.
Lascialo pregare come vuole, perchè l'anziano è uno che avverte l'ombra di Dio sulla strada che gli resta da percorrere.
Lascialo morire fra le braccia pietose, perchè l'amore dei fratelli sulla terra fa meglio presentire quello del Padre del Cielo.
Fà questo, o vergognati di essere uomo.
Dei nostri "veci " pochi restano ad indicarci la strada.Sono andati avanti in silenzio come hanno vissuto.Nei loro racconti di prigionia o di sofferenze nelle steppe russe , negli altopiani dell'Albania e della Grecia, ci hanno voluto dare solo qualche piccolo accenno e alle insistenze di maggiori dettagli, si sono rinchiusi nel mutismo e nella commozione, rivivendo quei drammatici momenti. Hanno patito ed hanno anche forse imprecato , ma hanno sempre fatto il loro dovere.Meritano tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazione .Grazie veci per quello che ci avete insegnato.
Gant Carlo a sinistra nella foto -Guardia Frontiera
Caporal Giuseppe a destra - reduce di Russia
Anno 1934 Alpini di Aviano a Gemona
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Anno 1952 deposizione corona al monumento
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Bella immagine dei ragazzi del 99 reduci dal fronte con la contessa Policreti
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Alpini di Aviano- guerra 15/18 al fronte
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Bella foto dal fronte Greco Albanese
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Caporal e Ventura. Due nostri veci al
battesimo del Gagliardetto
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Due anziani amanti del canto corale alpino.Gerometta e Travanut
sono andati avanti nel Paradiso di Cantore