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Carlo Gant -Il poeta del gruppo con alcune sue opere
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Altare in pietra opera di Polo Bortolo
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LA' SUL BAGNASCIUGA
Un soldato abbandonato
solo e morente
il msuo occhio ormai offuscato
invano l'orizzonte ha scrutato
un nome ha pronunciato,
nessuno ha udito
quel soldato ferito.
Giunto ormai al tramonto
di quell'ultima sera
a Dio dedico' una preghiera
in quell'istante il cielo gia' oscurato
da un arcobaleno fu illuminato
per confortare quel soldato
Di lui qualcuno si ricordera'
e su quel bagnasciuga
un fiore portera'
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NATALE IN TRINCEA
Con un silenzio quasi tombale
salutammo l'arrivo del Natale .
Il presepe in un camminamento
e' stato improvvisato:
Gesu bambino aveva per culla
un cappello d'alpino,
a riscaldarlo non un bue o un asinello
ma un alpino senza cappello,
per cometa arrivo' un bengala
lanciato lassu' per salutare Gesu'.
L'alpino spera dal bambino
una benedizione
per non far piu' uso del cannone.
Se fratelli in Cristo siamo
perche' ci combattiamo.
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CHIESETTA DEGLI ALPINI
Accanto a quella chiesetta
sorge una pineta,
dove il merlo dal bianco collare
fa il nido vicino all'altare.
Quel nido da nessuno disturbato
e' dalla Madonna delle nevi
vegliato
A primavera il canto di quel
merlo innamorato
rallegra il vicinato.
Quando i pargoli cominciano a volare
su quella chiesetta
vanno a riposare.
Se si ferma un alpino a pregare
smette di cantare
quel merlo dal bianco collare.
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IN UN CREPACCIO SULLE ALPI
La neve ha coperto con il suo candore
il corpo d' un alpin minatore
Nel tempo un ghiacciaio s'e' formato
e là fu imprigionato.
La primavera per lui non tornerà
sarà inverno per l'eternità.
Là il sole mai arriverà,
nessun fiore vita avrà.
Quell'alpin in divisa addormentato
la storia non l'ha dimenticato.
Quando nel giorno
del giudizio universale ,
per volere di Dio si svegliera'
il Signore delle cime
accanto a lui sara'
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DEL CAPPELLO D'ALPINO
Vari giudizi han dato,
chi lo vuole di ninnoli ornato,
chi al naturale.
Quelli che non hanno fatto la guerra
non sanno che l'alpin dormiva per terra.
Per guanciale avevano gli scarponi
e per far riposare il cervello
ci mettevano il cappello.
Se entrando in una casa
vedo appeso un cappello sgualcito
penso lo abbia portato un ardito,
se lo vedo di ninnoli ornato
sono certo quel cappello
di montagna non ne ha fatto.
Il vecchio Alpino
non porta un cappello da bancarella ,
ma quello che portava sulle Alpi
quand'era di sentinella .
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COLL'ALTO PIANCAVALLO
Una croce tra i faggi
con su il Nazzareno, là inchiodato,
sembra voler dire al passante
non ti allarmar,
cosi' mi son ridotto per poterti
salvar.
Oggi il faggio che mi sta vicino
s'e' spogliato, le foglie
il vol,to mi han sfiorato.
Presto la neve mi coprira'
ma primavera tornerà
e su quel faggio una nuova foglia
riapparira.
Pure un fiore ai piedi
della mia croce fiorira'
e dal mio sangue bagnato sarà
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RIFLESSIONI DI CARLO GANT
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L'egoista , il denaro
sta a contare finche'
il fiato le viene a mancare
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Scienziati non giocate
con la natura
presto pur per voi
la sepoltura
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Su questa terra la pace
non ci sara' finche'
l'uomo non sara' estinto.
Nel tempo lui stesso lo fara'
e la terra pace avra'
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Nelle guerre non a tutti
i caduti e' stata concessa
l'ombra di un cipresso
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Non e' il bicchier
di vino
che entusiasma l'alpino
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C'e' chi sa scrivere
e non sa cosa scrivere
c'e' chi non sa scrivere
ma sa cosa scrivere
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